14 Maggio 2018

“Tristezza per favore vai via”

Tristezza, limite o risorsa?

Tristezza, emozione scomoda

La tristezza spesso viene definita un ‘emozione negativa, insieme alla rabbia e alla paura. Non mi è mai piaciuta questa classificazione tra emozioni positive e negative. Le emozioni in quanto tali hanno tutte un valore positivo, sono sistemi psicofisiologici  che ci hanno permesso di sopravvivere sulla terra  . Le emozioni ci permettono di adattarci all’ ambiente e al contesto in cui viviamo , sono l’energia che ci consente di soddisfare i nostri bisogni. Tuttavia la tristezza è un ‘emozione scomoda da vivere per molti.

Strategie di evitamento

Proprio perché è un emozione scomoda vorremmo liberacene subito. Spesso non ci permettiamo di sentirla,  giudichiamo sbagliato sentirsi tristi, ci colpevolizziamo. Questa reazione dipende in larga  misura dalla società in cui viviamo, che ci vorrebbe sempre attivi, impegnati, felici e perfetti.   Evitiamo di sentire la tristezza e la copriamo molto spesso con la rabbia.  Quando siamo arrabbiati siamo attivati , la rabbia  a differenza della tristezza   è un’ emozione vitalizzante, per molti è preferibile sentirsi infiammati di rabbia, che un po’ giù di tono. 

Emozione che ci allontana dagli altri

Vivere l’emozione della tristezza, comporta l’accettare  un livello di attivazione basso  : aldilà dei quello che la società vorrebbe farci credere per essere sempre produttivi, e per consumare di più tutti noi viviamo momenti in cui ci sentiamo tristi, e in cui abbiamo bisogno di concedersi tempi più lenti, l’ascolto di se stessi e dei propri ricordi. Essere tristi capita proprio a tutti ! Quando siamo tristi tendiamo ad allontanarci dagli altri e a cercare momenti di introspezione solitaria.

A che cosa ci serve la tristezza?

La tristezza ci aiuta ad entrare in contatto con i nostri sentimenti più intimi, a conoscerci meglio e di conseguenza a conoscere meglio gli altri. La tristezza ci permette di accedere ad un livello maggiore di consapevolezza e d’empatia . Quando siamo tristi tendiamo ad accorgerci degli errori che abbiamo commesso , la tristezza ci permette così di aggiustare il tiro delle scelte  future  e di orientare la nostra vita.   Spesso si ha paura che quest’emozione prenda il sopravvento, ci costruiamo la fantasia che lasciarsi andare alla tristezza comporti un andata senza un ritorno, ma non è così.Le emozioni sono come un onda che raggiunge un picco e poi si scioglie.  Quando siamo tristi ci sentiamo più piccoli e fragili , le persone che ci sono vicine vorrebbero aiutarci . 

Cosa possiamo fare  perché questa emozione possa fluire meglio attraverso il nostro organismo?

 Possiamo esprimerla, lasciare che le lacrime cadano, che le persone che ci vogliono bene ci stiano vicino e ci ascoltino, imparare a chiedere un abbraccio, ammettere la nostra umanità, trasformarla creativamente scrivendo, dipingendo, componendo musica e danzando. Quante opere d’arte non sarebbero state realizzate senza questa emozione?Il mondo emotivo si colora di blu  per renderci più consapevoli della nostra umanità e fragilità, ci allontana  solo momentaneamente dagli altri per poi riavvicinarci. Di fronte alla tristezza possiamo imparare a sviluppare un sentimento di accettazione e vicinanza… imparare a dire ,”sono con te , cosa posso fare per te? “, spesso una mano che accarezza, un abbraccio sono l’unica cosa che possiamo fare perchè l’altro si senta un po’ meglio e perchè il blu  notte, piano piano si sciolga in un blu oltremare , fino all’azzurro intenso e al celeste.

Dott.ssa Samanta Martellacci

Psicologa , psicoterapeuta

Ricevo a Cecina( Li) e a Firenze

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