Jojo rabbit: i pregiudizi si combattono con l’esperienza del diverso.
Jojo rabbit è un film scritto, diretto ed interpretato da Taika Waititi. Liberamente tratto dal romanzo del 2004 “Come semi d’autunno” di Christine Leunens. Il film è una commedia nera, che subito ne svela il dramma, sulla vita di un ragazzino tedesco negli anni del nazismo. Non vi racconto di più perché molti di voi avranno piacere e modo di vederlo prossimamente.
Quello che mi ha colpito è la vicenda del ragazzino dal punto di vista psicologico in quanto rappresenta bene come soggetti fragili, siano facili prede delle idee xenofobe. Dal film emerge in modo caricaturale come la paura del diverso si fonda su pregiudizi, gran parte dei quali hanno una presa su menti non appoggiate ad un senso di realtà. E’ proprio questo reale che entra nella vita del ragazzino lo porterà a sottopporre al vaglio dell’esperienza i suoi pregiudizi fino a rivedere e rivalutare tutto il suo fanatismo, e sbarazzarsi di questo suo alter ego hitleriano interiorizzato.
Il film sembra sottolineare la strada per abbattere pregiudizi, idee stereotipate, la presa tossica degli slogan da propaganda: la conoscenza dell’altro. Uscire dalla comfort zone, conoscere persone diverse da noi e prima di tutto conoscere noi stessi, lo straniero che ci abita dentro è la via per accogliere il diverso, a tutti livelli. Siamo tutti diversi e tutti umani ed è nell’incontro con l’altro che l’altro smette di farci paura, ma si rivela per quello che è: avvicinabile, ma mai del tutto conoscibile (così come noi stessi del resto). Se immaginiamo per un attimo di camminare nelle scarpe di un’altra persona attraverso i giorni in cui si dipana la sua storia sarà molto probabile sentirla più vicina a noi di quanto potevamo pensare inizialmente, proprio come succede nel film.
Vi consiglio vivamente questa visione.
Dott.ssa Samanta Martellacci