Arianna e il bisogno di alzare la voce
C’era una volta Arianna, 22 anni, frequentava l’Università, ma con diverse difficoltà legate alla stima di sé, una storia familiare di conflitti e litigi. “Un nodo alla gola”, qualcosa che strozza, soffoca, una metafora usata da Arianna in terapia per descrivere la sua angoscia. Quando iniziava a parlare , il nodo alla gola prendeva il sopravvento, la voce diventava sempre più sottile, fino quasi a scomparire. La mamma di Arianna era fortemente attaccata a sua figlia, si poneva come la sua confidente, la migliore amica. La coppia viveva un matrimonio difficile, fatto di conflitti e la madre aveva spostato il centro del suo interesse dalla coppia alla figlia. Lei a sua volta si sentiva per questo prendere le difese della madre, di porsi come sua confidente e di sostenere le sue ragioni di fronte al padre. Di fatto lei era molto arrabbiata con il padre, ma a parte delle difficoltà di incontro caratteriali non aveva profondi motivi per esserlo. La madre veniva vissuta come perfetta, e il padre come l’origine delle sue difficoltà, così come di quelle della madre. Si era identificata un po’ troppo con la madre e il lavoro che abbiamo fatto insieme è stato quello di riprendere il suo posto di figlia, e ritornare equidistante da entrambi i genitori. Con questo cambiamento fatto di piccoli passi , ha potuto iniziare a concentrarsi su di sè , e sul suo percorso di studi. Ha approfondito le ragioni per le quali aveva scelto il suo percorso, ritrovando una forte spinta motivazionale. In terapia Arianna, ha ritrovato la sua voce , ha potuto piano piano usare le sue parole, prendere le sue decisioni, alleggerirsi di pesi che non le appartenevano.
Dott.ssa Samanta Martellacci, Psicologa Psicoterapeuta
Ricevo a Cecina (Li) e a Firenze