Il mondo interno : mi sono fermato e mi sono guardato?
In questi giorni abbiamo avuto modo di stare a casa, stare fermi. Non è stato facile, per nessuno. Alcuni si sono dati alla cucina, al bricolage, al giardinaggio.. abbiamo letto e guardato serie e film, abbiamo telefonato, videochiamato, fatto corsi di aggiornamento on-line , pensato al marketing per la nostra impresa o attività, studiato, corsi di yoga, pilates, meditazione. Ecco da una parte ci siamo impegnati per darci un ritmo, una routine e questo è stato importante per non abbandonarci alla noia, al vuoto, alla mancanza di stimoli e di contatti sociali.. però mi chiedo : abbiamo dedicato un po’ del nostro tempo a stare in contatto con noi e con il nostro mondo interno?
La sensazione che ho è che la società di cui siamo parte ci richiede (e lo fa da dentro, siamo noi che ce lo chiediamo) competenze, capacità, attitudini spendibili e capitalizzabili e per sopportare questo ci intossichiamo continuamente di cibo, intrattenimento, vita mondana, outfit, social. Tutto questo stordimento collettivo è proseguito anche durante la quarantena. Ci sono state fatte mille e una proposte, ma pochi ci hanno proposto di stare fermi e sfruttare questa occasione per guardarsi .
Se mi metto in contatto con me cosa mi succede? Non ci siamo abituati a stare, siamo abituati a fare. Per evitare il contatto con noi stessi siamo pronti a fare di tutto. Perché? Cosa ci spaventa tanto ? Siamo diventati estranei a noi stessi ? Se mi guardo emerge la mia storia e il modo solito in cui me la racconto, che mi rende schiava di un personaggio, di un carattere. La cosa mi annoia e allora? Cosa ci posso fare di diverso?
La psicoterapia nasce dall’esigenza, dal bisogno di dare una o possibilmente più risposte a questa domanda: “Cosa voglio farci con questa unica esistenza che ho?” ( per ora non abbiamo le prove che ce ne siano date altre) E non si tratta di essere felici e in pace con se stessi , coltivare compassione perdono e amore, perché questo riguarda un cammino spirituale che pochi desiderano intraprendere, ma per esempio cosa ci faccio con la rabbia che provo, col dolore che ho, con le paure che mi abitano? Accendo facebook e mi affido al primo guru che trovo o mi prendo la responsabiltà di farci qualcosa che mi piace, che abbia per me un buon sapore, che abbia senso? La psicoterapia serve a questo a rimettersi al centro della propria storia e della propria vita, serve a liberarci dagli automatismi caratteriali e a coltivare una storia scelta e non subita.